venerdì 2 settembre 2011

Serata "tranquilla"

Ad un affermazione del genere: "Sta sera, dalle 19 alle 22 dobbiamo andare a scuola", cosa avreste pensato? Boh, breve presentazione in auditorium, un piccolo buffet, discorso del preside in palestra o pagamento di qualche onere scolastico.
Mia sorella cinese non riusciva a darmi una risposta certa a questa domanda così siamo partite da casa, un po' in ritardo, inconsapevoli di quello che ci sarebbe capitato. Notando che lei era un po' in ansia per il ritardo (2-3 min), continuavo a non capire. E poi...dark sky, big school, where's the class?......ok..iniziavo a preoccuparmi anch'io. E facevo bene! Arriviamo in classe e mi trovo davanti una cinquantina di cinese seduti composti su dei banchi comprati alla fiera dei Minemei. Nimen hao, nihao laoshi (ciao, ciao prof). E il laoshi (giovanissimo come lo sono tutti gli insegnanti qui) inizia a parlarmi in cinese ricevendo da parte mia solo smorfie di incomprensione. Finalmente cerco di stopparlo: "Wo ting bu tong" (ascolto ma non capisco), risata generale e il laoshi mi presenta alla classe. Mi guardo intorno e quali erano gli unici posti vuoti? Ovviamente i primi due di fronte alla cattedra, dicesi "il peggior incubo di ogni scolaro"!! Ebbene sì, primo giorno (beh..quasi notte), in ritardo e in primo banco.

Seguono tre ore in cui il laoshi parla cinese, una piccola lezione di inglese, e infine un po' di matematica.
Ma la cosa che mi ha impressionato di più è il silenzio. Ti aspetti che cinquanta ragazzi lasciati a studiare autonomamente non facciano baccano ma il completo disastro, invece, educatissimi tutti seduti a studiare inglese, leggere libri o fumetti o parlare sottovoce. Alieni?.... Altro pianeta? No..Cina

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